Anna Ghiaccio

 

 

sognando liberamente La regina delle nevi di H. C. Andersen

uno spettacolo di Drama Teatro

con Isadora Angelini
drammaturgia e regia Rita Frongia

 

Anna Ghiaccio è come una regina su quelle nevi, ne conosce ogni crepa, ogni traccia di slitta, Anna sente le note basse del ghiaccio che si divide e quando c’è il vento che porta via, scalda una moneta e la mette sulla finestra gelata del suo castello di ghiaccio: apre uno spiraglio per guardare il mondo. 

Anna abita quelle nevi in soddisfatta solitudine fino all’arrivo di Kay, un bambino dagli occhi fissi come chiare stelle. Un nuovo fiato entra nella sua vita, nel suo castello di ghiaccio, un bacio gelido suggella questa nuova intimità e così Anna Ghiaccio comincia a pensare all’eternità. Scalare la cima più alta del mondo con Kay, questo è il sogno di gloria che Anna ha in mente per il suo bambino di 8 anni : sulla vetta più alta della terra il mio Kay vedrebbe come un dio, avrebbe il mondo ai suoi piedi e un destino di gloria certa. Perché lui non è come gli altri, è speciale e io voglio vederlo in cima, prima di morire. E una volta in cima, gli regalerò dei pattini nuovi.

Ma le cose vanno come vanno e non come desideriamo e il destino ha in mente un’altra musica per Anna e Kay. Kay ha tanto freddo a pochi passi dalla vetta del Kukuràke , ma non riesce a dirlo mentre Anna lo incanta con fredda intelligenza. Che cosa è realmente accaduto sulla vetta più alta del mondo? Come fa il fiato sotto zero, Anna Ghiaccio crea nebbia quando racconta che quel giorno sulla vetta splendeva il sole e che è colpa del diavolo, è stata chiaramente la mano del diavolo. Lo sento ancora ridere e ballare. Lui. Non io. È lui il cattivo. È difficile giudicare i fatti che occorsero a madre e figlio sul Monte Kukuràke, non ci sono testimoni, solo la voce di Anna Ghiaccio. Che cosa ha ostacolato il suo progetto di gloria? Chi ha impedito che si avverasse il grande sogno di una madre? Il diavolo si è davvero messo in mezzo? Anna dice il vero? Cos’è realmente accaduto quel giorno sul Kukuràke? Cos’è accaduto alla nostra capacità di essere umani? Alla fine della storia ne sapremo più di quanto ne sappiamo adesso perché qui si parla di Anna Ghiaccio e del suo destino, della glaciazione dei cuori, dell’uso doloroso di un’intelligenza ghiacciata che non distingue una fitta al cuore da un pulviscolo nell’occhio.

 

DENTRO LA RESIDENZA

Data e ora In corso di definizione
Incontri con spettatori e spettatrici durante la residenza.