Chiamami
Telefonata per singolo spettatore
performance di e con Annamaria Troisi
tratto da “La voce umana” di Jean Cocteau
poesia di Marta Bardazzi
scena Lucio Diana
produzione La Corte Ospitale, A.M.A Factory
Testo recitato: LA VOCE UMANA di Cocteau e poesia di Marta Bardazzi con possibilità di improvvisare interagendo con lo spettatore.
Performance in cui l’attrice, all’interno di una struttura di vetro, attende la chiamata dell’dell’amat* sotto lo sguardo attento e curioso dei presenti che dall’esterno, se non le telefonano, possono solo vedere e spiare cosa sta accadendo.
Il pubblico partecipa attivamente in un gioco a due dove ci si sente coinvolti in prima persona, dove lo scambio di battute, respiri e sguardi è fondamentale e inevitabile e dove lo spettatore si sente libero di partecipare come meglio crede.
Il testo de “La voce umana” risale al 1930 ma è immediato e profondamente moderno, gli spettatori si riconoscono e immedesimano in quelle parole che raccontano con spiazzante semplicità e sincerità la storia di un amore finito.
“C’è chi ha chiesto di essere guardato per tutta la durata della performance, chi ha preferito al contrario non farsi vedere, chi cercava di consolare, chi ha pianto e riso con insieme a me, chi ha posto domande ma anche chi è rimasto solo per guardare cosa accadesse tra una telefonata e l’altra pur non essendo coinvolto in prima persona, perché in questa performance ogni telefonata è unica e irripetibile” – Annamaria Troisi –