Drogheria Rebelot
CartaSìa
di e con Miriam Costamagna, Andrea Lopez Nunes e Andrea Rizzo
movimenti scenici Andrea Rizzo
tutor Matteo Moglianesi
costume e maschera Ilaria Ariemme
voce radio Massimo Somaglino
linguaggi teatrali utilizzati teatro fisico, teatro di figura (teatro su nero)
produzione Drogheria Rebelot / BIBOteatro
in collaborazione con Laboratori Permanenti – Residenza Artistica Sansepolcro
con il sostegno di Periferie Artistiche – centro di residenza multidisciplinare della regione Lazio, MIBACT Direzione Generale dello Spettacolo – Regione Lazio Assessorato alla Cultura e Politiche Giovanili
Si ringraziano Francesca Rossi e Virginia Cimmino
Progetto vincitore del bando “Portraits on Stage” 2021
Progetto finalista del Premio N Uovo Teatro 2021
Bruno, artista geniale, è in crisi. Solo e senza nessun contatto con l’esterno, all’indomani di una mostra d’arte che potrebbe renderlo famoso, non è ancora riuscito a creare la sua opera. A trarlo d’impaccio dal blocco creativo sarà la materia stessa, la Carta, grezza prima e raffinata poi che, nonostante i desideri e la volontà di Bruno, diventerà sempre più indipendente, fino a fargli scoprire che il modo migliore per stare al mondo è aprire la porta e lasciare che ognuno, compresi noi stessi, vada con le proprie gambe per la strada che desidera.
I linguaggi
Nel pensare questo lavoro ci siamo detti: perché non creare uno spettacolo che parli senza aver bisogno di parole? L’attenzione si è naturalmente posta sulla danza e sulle competenze che essa possiede sul corpo narrante. Se togliessimo ogni stratificazione sociale, politica, religiosa, culturale e linguistica di cui ognuno di noi si compone ci renderemmo conto che l’unica cosa che ci accomuna è il corpo che siamo. Tutto nasce e muore sul e nel corpo e il teatro è il luogo privilegiato in cui indagare questa condizione universale. La ricerca di una comunicazione fra la dimensione corporea e il teatro di figura, in particolare il teatro su nero, attraverso la presenza costante di una materia che si anima e si trasforma, ci dà la possibilità di passare da corpo reale a corpo immaginifico e viceversa, svelando soglie in cui l’incontro è possibile.
I temi
La carta, nel suo essere duttile e imprevedibile, si è presentata a noi come possibile simbolo per parlare della lotta dell’artista nel dare forma all’intuizione creativa. Facendoci permeare dalla sua natura multiforme, essa ha condotto anche noi, come Bruno, verso direzioni inaspettate. Se all’inizio del lavoro le domande che ci siamo posti riguardavano l’origine delle intuizioni artistiche e il loro conflittuale stato di appartenenza alla persona che per prima le ha sapute cogliere, è stata poi la creatura di carta che, rivelatasi nella sua forma visibile, ci ha indicato il tema sotteso alla storia che si dipanava davanti a noi. CartaSìa è un invito ad aprire i nostri cassetti interiori, a fare aria e lasciare andare tutto ciò che ci tiene incatenati a noi stessi e ciò che vorremmo legare a noi per sempre. Perché a volte, lasciare andare e dare spazio a chi o ciò per cui abbiamo investito il nostro tempo – un’opera d’arte, un figlio, un amore, un progetto – vuol dire compiere un semplice e puro atto d’amore.
Compagnia
Drogheria Rebelot nasce dall’incontro tra Miriam Costamagna, Andrea Lopez Nunes e Andrea Rizzo avvenuto all’interno dell’Accademia d’Arte Drammatica “Nico Pepe” di Udine. Dopo essersi diplomati nel 2015 ognuno ha portato avanti una ricerca in ambiti diversi, per Miriam e Andrea Lopez in quello del teatro ragazzi e del teatro di figura e per Andrea Rizzo in quello della danza contemporanea. Quando nel 2019 frequentano “Animateria”, corso di formazione per operatore esperto in tecniche e linguaggi del teatro di figura, Miriam e Andrea L. decidono di creare una propria compagnia con la quale sperimentare quanto appreso, con un’attenzione particolare al teatro d’ombra e alla commistione di linguaggi, coinvolgendo quindi Andrea R. Tornare a lavorare insieme è un’occasione preziosa per mettere in condivisione quanto appreso separatamente ed esaltare così le capacità dei singoli in un progetto comune. Oltre alla ricerca teatrale conducono una sperimentazione di Video di Figura in cui creano una commistione tra il linguaggio del teatro di figura e il linguaggio cinematografico, tra digitale e analogico, cercando di far esaltare le reciproche potenzialità.
Il loro primo spettacolo,“Caro Lupo” con la regia di Nadia Milani (selezionato per Progetto Cantiere promosso dal Festival Incanti di Torino) unisce il teatro su nero e il teatro d’ombre. “CartaSìa” (vincitore del bando “Portraits on Stage” 2021 e finalista del Premio N Uovo Teatro 2021) è il loro secondo spettacolo.