Il Misantropo
regia Marco Lorenzi
con Fabio Bisogni, Roberta Calia, Yuri D’Agostino, Marco Lorenzi, Federico Manfredi, Barbara Mazzi, Raffaele Musella
traduzione e adattamento Marco Lorenzi
visual concept Eleonora Diana
tecnico di compagnia Giorgio Tedesco
assistente alla regia Yuri D’Agostino
foto di scena Manuela Giusto
foto di locandina Tiziana Lorenzi
consulente ai costumi Valentina Menegatti
distribuzione Valentina Pollani – Codici Sperimentali
organizzazione Annalisa Greco
compagnia Il Mulino di Amleto
produzione Il Mulino di Amleto – Tedacà
in collaborazione con La Corte Ospitale – residenze artistiche 16-17
Nei secoli si è detto di tutto sul Misantropo, da disadattato sociale ad antieroe novecentesco, da rivoluzionario anticonformista a scemo del villaggio. Eppure, la vicenda di Alceste e del suo sforzo intransigente di andare oltre l’apparenza ci riconnette con il valore umano della comprensione. In questa nuova produzione nata in collaborazione con La Corte Ospitale, Il Mulino di Amleto scatena la sua intensa creatività per svelare tutta la contemporaneità di un grande classico. Laurent Mahelot scrisse più di trecento anni fa che per fare il Misantropo ci vogliono “una stanza, sei sedie, tre lettere e degli stivali”.
Infatti il Misantropo non ha bisogno di forme, semplificazioni o “istruzioni per l’uso” perché la sua essenza è limpida, contemporanea e dolorosa. Il Misantropo siamo noi con la nostra costante difficoltà di incontrare l’altro di cui, però, non possiamo fare a meno.
Insomma, il Misantropo è quello che siamo.
Noi siamo partiti proprio da questo, anzi da quello che avevamo a disposizione e che paradossalmente ci ha lasciato anche Molière per raccontare questa storia nel modo più vivo possibile. E quello che abbiamo a disposizione è il teatro. Semplicemente il teatro.
Il teatro con la sua incredibile sintesi di vero e falso, di sincerità e finzione, di emozione e convenzione. Il palcoscenico e i camerini sono così diventati il luogo della nostra “favola” e gli spazi da cui partire per raccontare questa splendida commedia sulla tragedia di vivere insieme.Il Mulino di Amleto nasce nel 2009 da giovani attori diplomati alla Scuola del Teatro Stabile di Torino ed è oggi una compagnia di ricerca teatrale che aspira a un teatro pop e comunicativo, affrontando testi classici e contemporanei, e puntando sul lavoro d’attore e di regia. Oggi è considerata una delle più importanti compagnie under 35 del Piemonte. Gl’Innamorati di Goldoni, co-prodotto dal Teatro Stabile di Torino, ha totalizzato più di 70 date in Italia e all’estero in Cina e Svizzera. La collaborazione con il Teatro Stabile ha inoltre portato alla produzione della Cenerentola per le scuole e de L’albergo del libero scambio da G. Feydeau con la riscrittura di Davide Carnevali nel 2015. Sempre del 2015 è la prima partecipazione al Festival delle Colline Torinesi con “M. – Una scanzonata tragedia post capitalistica”. Nel 2016 partecipa per la prima volta al festival GIOCATEATRO di Torino con Giardinetti, il suo primo spettacolo di teatro ragazzi. Il Misantropo di Molière, ultima produzione della compagnia, è realizzato grazie alla collaborazione con il centro di produzione La Corte Ospitale, nell’ambito di un progetto residenziale.