Il Teatro
Progettato dall’ingegnere Antonio Panizzi e dall’architetto Italo Costa di Reggio Emilia, il Teatro Herberia di Rubiera, con caratteristiche tardo-liberty, fu inaugurato il 14 gennaio 1926 con la rappresentazione dell’opera di G. Puccini Bohème.
Il Teatro fu molto attivo fino agli anni ’50, successivamente fu adattato a cinematografo, con alcune modifiche interne: l’allargamento e l’arretramento del boccascena per fare spazio allo schermo, l’eliminazione della buca dell’orchestra, la costruzione sul terrazzo della cabina di proiezione e della scala di sicurezza, l’inserimento di una controsoffittatura.
Il teatro, rimasto chiuso per molti anni, è stato acquisito dall’Amministrazione Comunale di Rubiera che a partire dal 1988 ha avviato un attento restauro che ha portato alla sua riapertura nel 1998. Il restauro da un lato ha mirato alla scrupolosa conservazione delle caratteristiche tipologiche tardo liberty del teatro, dall’altro ha avuto come principale obiettivo quello di introdurre una serie di accorgimenti tecnologici e funzionali d’avanguardia sulla base di specifiche indicazioni fornite da esperti e tecnici dello spettacolo dal vivo, al fine di rendere lo spazio scenico, la buca dell’orchestra e la stessa platea ampiamente flessibili e polifunzionali, in particolare verso il teatro contemporaneo.
Un sofisticato sistema di piattaforme idrauliche consente di modificare opportunamente il palcoscenico – ricostruito nelle forme originarie con sottopalco e fossa per l’orchestra – trasformandolo in teatro laboratorio, con il piano di platea interamente dedicato alla scena, o ancora fargli assumere la pianta centrale. Il pubblico, a seconda della configurazione scenica adottata, può essere disposto in modi diversi, e a seconda dei casi varia la capienza della sala che nella sua massima estensione può accogliere 420 spettatori.
La gestione dell’attività di spettacolo del Teatro Herberia è affidata dall’Amministrazione Comunale a La Corte Ospitale.