ANSE
drammaturgia sonora Mezzopalco
drammaturgia visiva Usine Baug
con Riccardo Iachini, Toi Giordani + 1
regia collettiva Usine Baug e Mezzopalco
luci Emanuele Cavalcanti
suono Luca Jacoboni, Mattia Garoia
coproduzione ZPL e Usine Baug
Sullo spettacolo
ANSE è un monologo per più voci.
Un discorso interiore che viene attraversato da voci plurime, un dialogo collettivo che abita un corpo solo. La voce è il solo input sonoro: tutto il panorama musicale della storia è generato dalla modulazione dal vivo delle voci dei performer, contemporaneamente narratori e personaggi, in scena e altrove, reali e doppi.
È la storia di un corpo ritratto in un mondo proteso, raccontata da molto vicino e da dentro – e degli spazi che lo attraversano.
Concept:
Precarietà e depressione, entrambe intese con un ampio spettro di differenti manifestazioni, sono cause ed effetti del nostro rapporto con il futuro.
Un futuro promesso più dalle pubblicità che dalle opportunità reali, non pianificabile. Una truffa.
Un futuro che vorace fagocita il tempo presente.
I sacrifici e l’abnegazione del presente sarebbero impossibili senza una promessa di futuro.
Un presente schiacciato e compresso, costipato, minuscolo e vivibile solo con la promessa di un futuro diverso.
In ANSE si cerca di rifiutare quel futuro.
Di disertarlo, per scendere in uno spazio possibile e sotterraneo.
Sotto il presente c’è uno spazio, sottocontemporaneo, ampio e ignorato. È lì che bisogna imparare a stare, a respirare. Imparare a respirare sotto.
Per farlo, ci si affida alla storia di una persona qualunque, raccontando una breve fase della sua vita qualunque: lo incontriamo alle 19.00 di un martedì sera qualunque.
È tornato a casa, attraverso il solito tragitto, ma qualcosa è cambiato. A casa c’è qualcosa di diverso, manca qualcosa. Manca lui, si manca, non c’è.
Non si trova nel solito posto, è andato via.
Così esce di casa per andarsi a cercare.
Noi lo seguiamo per 12 ore, fino alle 7 del mattino seguente, all’inseguimento di sé stesso.
Sulla compagnia
ANSE nasce dall’incontro artistico di due realtà: Mezzopalco e Usine Baug.
Mezzopalco è una formazione artistica composta da sole voci. La ricerca è nella poesia, centrata sulla narrazione e sull’oralità, nell’intersezione con canto, spoken word, tecniche fonatorie e la processazione della voce dal vivo attraverso strumenti digitali e analogici.
Usine Baug è un collettivo di ricerca teatrale che affonda la sua ricerca in tematiche di attualità politica e sociale utilizzando trasposizioni fiabesche o grottesche come contrappunto e antidoto al pathos. Un teatro visivo e dinamico che intreccia narrazione e materiali di archivio (audio e video), tableaux, flash e cut cinematografici.
Intendendo creare una sinergia tra le ricerche e i linguaggi delle due realtà nasce ANSE, un progetto che abita l’intermedialità, costruendo vari ponti tra il linguaggio poetico musicale e quello teatrale e drammaturgico.
La voce rimane principale strumento espressivo e unico input, ma si apre
ad una dimensione teatrale più strutturata e composita, deliberatamente ed espressamente performativa, che lega alla ricerca metrico-narrativa e vocale di Mezzopalco e la ricerca visiva e scenico-registica di Usine Baug.
Diario di viaggio
Che cosa ha rappresentato per te/voi questo periodo di residenza?
Il progetto che presentiamo a Corte Ospitale è un esperimento di unione tra due compagnie, Mezzopalco e Usine Baug. ANSE rappresenta l’inizio di un nuovo percorso, una convergenza di ricerche tra persone affini e artist* che volevamo intentare da tempo e che, con le residenze in Corte, hanno trovato un habitat per studiarsi e mescolarsi, esplorare i reciproci metodi, unirli in una ricerca collettiva d’insieme.
La Corte come luogo ci ha fornito anche la dimensione immersiva giusta per costruire la concentrazione imprescindibile per la ricerca, così come lo spazio informale per la condivisione dell’informalità intorno al lavoro. Abbiamo già raccolto molti stimoli interessanti e gli incontri con operator*, spettator* e student* durante le residenze sono stati momenti molto ricchi, proprio perché “durante”, in medias res. Credo che sia stata un’opportunità fondamentale per innescare un processo che vediamo lungo, nutriente e proficuo sia sul piano artistico/espressivo che umano/professionale.
Che cosa vi aspettate da Forever Young 2024?
Nick Zammuto – musicista e autore di piccola fama ma di grande talento, chiude uno dei brani più belli dei The Books, Smells like Content – con la frase “expectations lead to disappointment”. Nella sua scia, cerchiamo di disabituarci alle aspettative, concentrandoci sui processi.
Detto ciò, certamente auspichiamo che il lavoro possa essere recepito nel suo potenziale, nelle sue “forme inconsuete”. Ci piacerebbe generare interesse e ulteriori opportunità, contesti e condizioni che ci permettano di continuare a coltivarlo, esplorarlo, esprimerlo e svilupparlo nei prossimi mesi.
Forever Young è ideato e promosso da La Corte Ospitale di Rubiera, realizzato con il contributo della Regione Emilia-Romagna e del Ministero della Cultura.