TUTTO BLOOM! 

 

Bloom è un percorso di ricerca, incontro e immaginazione per artisti e cittadini, un progetto di Corte Ospitale e Leonardo Lidi.
In questa pagina vi raccontiamo il percorso formativo di residenza dei 15 allievi che abiteranno la Corte Ospitale in queste settimane (dal 28 giugno al 5 agosto 2021) e le esperienze che condivideranno con i cittadini.
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Un racconto, ma non solo, dall’interno della sala prove.
 

Bloom è un progetto pioneristico – afferma Giulia Guerradirettrice di Corte Ospitale –un progetto che nasce nelle giornate più buie del lockdown, quando si è attivata forte in noi l’urgenza di ricucire il sodalizio tra artisti e cittadini, e di farlo a partire dalla materia teatrale. Bloom è un progetto ambizioso che ha in sé una chiamata: agli artisti di oggi e di domani, perché si assumano la responsabilità politica di farsi antenne del presente; ai cittadini, perché si assumano la responsabilità politica di partecipare alla vita culturale della città che abitano. Bloom è il nostro modo di ribadire il ruolo del teatro, luogo di democrazia, di inclusione e di libertà, luogo necessario alle comunità, un luogo per tutti e di tutti”.

Da fine giugno i 15 allievi (drammaturghi, attori e registi) selezionati da Leonardo Lidi stanno abitando la Corte Ospitale. Ogni giorno il loro lavoro si concentra sullo studio dei testi classici, uno al giorno, a cui si affianca del tempo dedicato alla creazione: i momenti di approfondimento e dialogo in sala tutti insieme si alternano a momenti di lavoro individuale o a gruppi.

La materia testuale è prima materia teatrale su cui si fonda lo studio, uno studio che coinvolge tutti, attori, drammaturghi e registi e che diventa materia che arriva all’oggi e parla al pubblico di oggi. Ogni giorno i momenti di approfondimento e dialogo in sala tutti insieme si alternano a momenti di lavoro individuale o a gruppi.

Bloom riparte dal testo come base su cui costruire: non come mondo passato all’interno del quale rinchiudersi, ma come solida fondamenta per il futuro. L’approccio ai testi classici come punto di partenza mira a scoprire, attraverso le parole dei drammaturghi del passato, che cosa risuona ancora oggi nel presente, per trovare conforto o, nella distanza, provare a definire ciò che siamo oggi e ciò che vogliamo diventare, perché quelle stesse parole possano aiutare le comunità di artisti e cittadini e immaginare il futuro.

Tre tutor hanno affiancato Leonardo Lidi in questo percorso, ognuno di loro ha trascorso tre giorni in Corte Ospitale e lavorato con tutto il gruppo artistico.
Il drammaturgo Riccardo Baudino ha guidato gli allievi attraverso l’intricato bosco della tragedia greca affrontando Alcesti e Le Baccanti di Euripide, studiando insieme in assoluta libertà, indagando ipotesi drammaturgiche e registiche, ma con il principale scopo di confrontarsi sui classici greci per poter scoprire nuovi punti di vista, nuovi legami tra le opere e nuovi legami con il presente in cui viviamo.

 

Secondo tutor di Bloom Teodoro Bonci Del Bene, attore diplomato alla Moscow Theatre Art School, e traduttore di autori contemporanei russi come Mikhail Durnenkov e Ivan Vyrypaev, dal 2018 lavora con ERT fondazione come regista. Nell’ottica della condivisione (parola chiave di Bloom) di testi, di idee, di strumenti, l’incontro con Teodoro Bonci Del Bene si è concentrato sullo studio dei testi di Anton Cechov attraverso l’utilizzo del metodo Stanislavskij, da lui appreso durante il periodo di formazione a Mosca.

 


Luca Scarlini, saggista, storyteller e docente, terzo tutor, si è dedicato allo studio de Il Misantropo di Molière e La Bottega del Caffè di Carlo Goldoni. Il lavoro si è concentrato sulle affinità tra le due opere e i ragazzi hanno lavorato con Scarlini sulla comprensione profonda del contesto sociale dei due testi di partenza e del loro linguaggio.

 

 

In una città ideale, il teatro si prende cura dei cittadini e i cittadini si prendono cura del teatro.
Bloom nasce dalla necessità di guardare oltre questi mesi in un’ottica condivisa di costruzione e immaginazione di nuovi processi e nuovi modelli di relazione. Nasce anche per rintrecciare i fili, riconnettere artisti e comunità, in forma simbolica e reale, affermando e difendendo il valore sociale, di innovazione profonda, del teatro e della cultura. Per questa ragione gli artisti di Bloom condividono il loro percorso con un gruppo di cittadini: lavorano sui testi classici in sala in un tempo protetto di ricerca e studio e poi incontrano i cittadini/spettatori e ciò che esce dalla sala prove diventa materia umana, attivatore di democrazia culturale. La materia di studio dello spazio di ricerca artistico, guidato da Leonardo Lidi, si intreccia in questo modo anche con le voci della comunità, con l’obiettivo di trovare le parole e gli spazi che possano traghettarci – insieme, artisti e cittadini- verso il futuro.

Artisti e cittadini si sono incontrati finora otto volte in Corte Ospitale e hanno lavorato insieme alla costruzione della città ideale, quella in cui gli artisti si prendono cura dei cittadini e i cittadini degli artisti. Si sono interrogati sul senso e sull’impatto che l’arte, il teatro e la cultura possono avere concretamente nella vita di ognuno di noi e nella costruzione quotidiana delle nostre città.

 

Vi presentiamo gli artisti di Bloom: drammaturghi, attori, registi, che stanno partecipando al summer camp.
Luca D’Arrigo, Diego Pleuteri, Livia Rossi ed Elvira Scorza sono drammaturghi e drammaturghe. Si occupano sia dell’adattamento e riscrittura di scene tratte da testi già esistenti che della creazione di nuova drammaturgia.

Federica Dordei, Giuseppe Tammaro, Noemi Grasso e Salvatore Crucitti sono registe e registi. Lavorano con gli attori sia nelle esercitazioni su scene tratte dai classici studiati insieme, che sui nuovi testi creati dai drammaturghi in questo periodo di residenza.

Sara Mafodda, Davide Pascarella, Marta Malvestiti, Marco Risiglione, Letizia Bosi, Giuseppe Aceto e Gabriele Anzaldi sono attrici e attori. Coloro che hanno dato corpo e voce al mare di parole, classiche e non, germinati in questi quaranticinque giorni.

Ogni giorno, drammaturghi, attori e registi lavorano, creano, condividono e riflettono insieme, esplorando i testi classi. Nella sezione successiva una serie di video, realizzati dagli allievi di Bloom, ispirati alle opere analizzate.

Ispirato a Zoo di Vetro di Tennessee Williams.
“Oggettini, ormanenti più che altro. Quasi tutti animaletti di vetro. Le bestioline più piccine che esistano.
Mamma lo chiama lo zoo di vetro. Ora gliene faccio vedere uno se vuole. Questo è uno dei vecchioni, ha quasi 13 anni. Attento, attento, attento. Non fiati, se no si rompe.”

 

Ispirato a Spettri di Henrik Ibsen.
“C’è dentro di me qualcosa di quegli spettri di cui non riesco mai del tutto a liberarmi. Qualcosa di quegli spettri.
Quando ho sentito Regine e Osvald là dentro, è stato come vedere quegli spettri davanti a me. Ma io credo quasi che noi tutti siamo spettri, pastore Manders. Non è solo ciò che abbiamo ereditato da padre e madre, che ritorna in noi. È ogni specie di vecchie morte opinioni e ogni genere di vecchie morte credenze e cose simili. Esse non vivono in noi; ma intanto sussistono e non riusciamo a sbarazzarcene. Basta prendere un giornale e leggerlo, ed è come se gli spettri strisciassero fra le righe. Devono esistere spettri per tutto il paese. E per questo abbiamo tutti così pietosamente paura della luce.”

 

Ispirato a Hedda Gabler di Henrik Ibsen.
“Misericordia di Dio. Cose del genere non si fanno”

 

Ispirato a La Signorina Giulia di August Strindberg.
“Vorrei vedere il tuo sangue, il tuo cervello su un ceppo. Vorrei bere dal tuo cranio, bagnarmi i piedi nel tuo petto e mangiare il tuo cuore arrosto. Credi che io sia debole? Credi che ti ami solo perché il mio utero voleva il tuo seme? Credi che voglia portare in grembo la tua razza? Nutrirla col mio sangue? Partorire tuo figlio e prendere il tuo nome?”