Costellazione Vicinelli
di Gruppo RMN
Leonardo Bianconi, Luisa Borini, Leo Merati, Giulia Quadrelli, Chiara Sarcona, Francesco Tozzi
consulenza letteraria di Allison Grimaldi-Donahue
Sullo spettacolo
Dopo il progetto RIMINI, con cui dal 2018 al 2021 è stata esplorata la realtà della Riviera Romagnola con la guida letteraria di Pier Vittorio Tondelli, Gruppo RMN vuole ora proseguire il suo percorso di ricerca dando vita ad un nuovo lavoro che permetta di approfondire ulteriormente la lingua artistica e collettiva che la compagnia sta imparando a parlare in questi anni. Il nuovo progetto si sviluppa infatti intorno a quelli che sono gli elementi centrali della ricerca di Gruppo RMN: il dialogo con una figura letteraria che sia guida e compagna della esplorazione e il metodo delle interviste a persone e interlocutori vari come punto di partenza su cui fondare la drammaturgia.
Tra gli anni ’70 e gli anni ’80 a Bologna, più che in ogni altra città italiana, ha soffiato un vento di innovazione, di sperimentazione artistica e culturale, di lotta politica e riforma sociale. Ed è in questo contesto che si forma e trova respiro artistico la guida e la compagna di questo nuovo viaggio di Gruppo RMN: Patrizia Vicinelli. Bolognese di nascita, entrò giovanissima a far parte del Gruppo 63 (movimento letterario ispirato al marxismo e allo strutturalismo), a seguito di una sua performance di poesia visiva accolta con entusiasmo durante un convegno a La Spezia nel 1966. Figura carismatica, attiva, aperta alla sperimentazione, il cui mantra ricorrente era “vita uguale opera”, attraverso il rischio personale e artistico intendeva generare forme e sensazioni artisticamente degne, creativamente spinte.
La sua poetica spazia attraverso influenze ed espressioni poetico-visive con prodotti artistici che oggi sono esposti in tutto il mondo: Milano, New York, Tokyo, San Francisco, Venezia, e i suoi artefatti fonetico-sonori sono conservati in un sotto forma di registrazioni. È morta di AIDS nel 1991.
Siamo partiti dal dato reale di un appello lanciato nel giugno 1990 da un gruppo di intellettuali italiani, tra cui Umberto Eco, Concetto Pozzati e Renato Barilli, affinché per lei venisse approvata la “Legge Bacchelli” ovvero quella legge che garantisce un sussidio agli artisti italiani di chiara fama che si trovino in gravi condizioni economiche e di salute.
Non essendo reperibili documenti relativi all’esito di tale appello né alla commissione chiamata a valutare le sue opere, abbiamo dato vita ad una possibile commissione immaginando il lavoro di chi si trova a decidere chi sia un artista e come si possa definire il valore autentico dell’arte.
Tale indagine immaginaria è diventata il pretesto per raccogliere minuziosamente poesie, tracce audio e video, testimonianze legate a questa figura che progressivamente emerge come un’artista tanto complessa quanto difficile da collocare. Patrizia Vicinelli racchiude infatti in sé, artisticamente e biograficamente, la complessità del suo tempo, portando nei suoi scritti e nelle sue performances -con una forza quasi disturbante- un punto di vista molto preciso: quello di chi sta ai margini, di tutto. È una donna che non corrisponde all’ideale femminile della sua epoca, quello della “ragazza per bene”; vive apertamente la sua tossicodipendenza senza farne mistero, anzi parlandone spesso nei suoi lavori; affronta l’esilio e la prigione, rivendica il valore artistico delle zone d’ombra sperimentali fino all’eccesso e difficilmente leggibili attraverso le categorie mainstream, e che proprio in questa marginalità trova lo spazio per una ricerca libera e che non deve rendere conto a nessuno, se non a lei stessa.
Partendo da una grande passione di Patrizia per l’astrologia, abbiamo impostato il lavoro della commissione – e dunque il nostro – per prove e fallimenti, unendo frammenti di vita e di opere, con la stessa fatica e lo stesso stupore di chi cerca di unire gli astri di una costellazione.
Ed è così che il tentativo di ricostruire la mappa astrale di Patrizia è diventata l’occasione per domandarci cosa voglia dire essere un artista.
Sulla compagnia
Gruppo RMN nasce nel 2018 per il progetto “Rimini”, spettacolo vincitore di Direction Under 30 nel 2021 e finalista In-Box 2022.
Parte del gruppo si diploma alla Scuola di Teatro di Bologna “Alessandra Galante Garrone”, per poi continuare a formarsi attraverso corsi di perfezionamento, sia nell’ambito della recitazione che della drammaturgia. Ed è proprio durante il corso di Alta Formazione promosso da ERT nel 2018 che Giulia Quadrelli e Chiara Sarcona conoscono Leo Merati, attore, videomaker e sound designer.
Grazie a questo incastro di percorsi ed esperienze, il gruppo lavora fin dall’inizio come un vero e proprio team creativo in cui le specifiche abilità imparano a confrontarsi nell’ottica di una viva contaminazione di linguaggi.
Gruppo RMN è composto da Leonardo Bianconi, Luisa Borini, Leo Merati, Giulia Quadrelli, Chiara Sarcona e Francesco Tozzi.
Diario di viaggio
Che cosa ha rappresentato per voi questo periodo di di residenza?
I periodi di residenza sono stati per noi una grande occasione di crescita per il progetto e per noi come gruppo di lavoro. Ci hanno dato l’occasione di confrontarci, scontrarci, trovarci, dialogare e quindi crescere, insieme.
Che cosa vi aspettate da Forever Young 2024?
Da Forever Young non tanto ci aspettiamo qualcosa da Forever young, ma desiderare che sia l’inizio di un percorso di cura e di luce per i nostri progetti.
Forever Young è ideato e promosso da La Corte Ospitale di Rubiera, realizzato con il contributo della Regione Emilia-Romagna e del Ministero della Cultura.