BLOOM 2025 – Un percorso di ricerca, incontro e immaginazione per artisti e cittadini
Un progetto di Corte Ospitale e Marco D’Agostin
IL DIARIO
/ ARTISTI
Bloom è un percorso di ricerca, incontro e immaginazione rivolto ad artisti e cittadini, ideato da La Corte Ospitale e, per questa terza edizione, affidato alla direzione di Marco D’Agostin.
Il progetto si muove tra linguaggio coreografico e teatrale, proponendo un’esplorazione collettiva della memoria intesa come funzione performativa: non solo strumento per ricostruire il passato, ma anche chiave per immaginare il futuro. Un viaggio fisico e vocale che conduce i partecipanti ai confini del “tempo profondo”.
Parte integrante del percorso sarà anche l’apertura degli spazi domestici: i cittadini che lo desiderano potranno infatti accogliere questa ricerca tra le pareti della propria casa, rendendola parte attiva del processo.
Nel corso del progetto Bloom, gli artisti hanno lavorato a partire dalla condivisione di pratiche e riferimenti teorici sul tema della memoria come funzione performativa. L’indagine ha coinvolto corpo e voce, con l’obiettivo di costruire collettivamente un dispositivo coreografico e testuale.
I performer hanno assunto il ruolo di un’équipe di archeologi immaginari, impegnati in un’esplorazione tra passato e futuro. Ogni incontro con il pubblico – diverso ogni volta – ha rappresentato il punto di partenza per sviluppare una doppia partitura, fatta di gesti e parole. La voce ha accompagnato e raccontato l’azione scenica, creando una relazione tra i corpi dei performer, degli spettatori e dei cittadini coinvolti.
Durante il percorso, sono stati messi in relazione elementi visivi, anatomici e biografici, dando vita a una narrazione capace di intrecciare temporalità diverse. La coreografia ha offerto uno spazio per interrogarsi su ciò che è stato e su ciò che potrebbe essere dell’esperienza umana.
La memoria è stata utilizzata non solo per ricostruire, ma come strumento per immaginare. I performer hanno cercato di danzare e raccontare mentre si muovevano idealmente lungo le linee del cosiddetto tempo profondo: una dimensione temporale ampia, quasi geologica, che precede e supera l’esperienza individuale. In questo contesto, il corpo è diventato un mezzo per riflettere e rappresentare il legame tra passato, presente e futuro.
/ I CITTADINI
Letture, pratiche, esercizi, momenti di ristoro e tentativi di unisono: un pomeriggio per tenerci stretti, prima del suono delle campanelle e dei venti autunnali.
L’evento si svolgerà il 13 settembre in Corte Ospitale, via Fontana 2, Rubiera (RE), dalle ore 15.00 alle ore 22.00. L’ingresso sarà libero durante tutta la giornata, con la possibilità di entrare e uscire più volte.
All’arrivo, ogni persona riceverà una lettera contenente informazioni speciali sull’andamento del pomeriggio e sulle attività in programma.
Le sale e il chiostro della Corte Ospitale diventeranno spazi da attraversare e abitare liberamente, assecondando i propri desideri e concedendosi il tempo di un incontro, di uno sguardo quieto, di una pausa accanto a sconosciuti o persone care. Si potrà cambiare stanza in qualsiasi momento, partecipando alle attività in corso o semplicemente osservandole. Il chiostro ospiterà un bar sempre attivo e ci saranno libri a disposizione accanto alle sdraio.
Il programma prevederà letture postprandiali per appisolarsi ascoltando parole amate; esperimenti performativi cui si può assistere oppure, sulla scorta di alcune semplici indicazioni, partecipare; installazioni; brevi performance in corso di creazione… e una sorpresa finale custodita nella busta d’ingresso.
La giornata si concluderà, per chi lo vorrà, con una cena, accompagnata dalla playlist Balera.
