Il principe che sarà

 

 

 

tratto dal romanzo “Manù e Michè. Il segreto del principe” di Francesco Niccolini, ed. Mondadori
con Simone Guerro
regia Tonio De Nitto
drammaturgia Francesco Niccolini
musiche Paolo Coletta
scene e costume Iole Cilento
luci Silvia Barchiesi
produzione Teatro Giovani Teatro Pirata

Riservato alle scuole

Età consigliata dai 12 anni
Genere teatro d’attore
Durata 80 minuti

 

Due ragazzini vivono nella Grande Città, bella, seducente, sudicia. Tutto è ingiustizia e violenza intorno a loro, a cominciare dalla loro relazione: uno è il figlio di un principe ricco e potentissimo, l’altro è un umile servo di palazzo. A legarli indissolubilmente, l’essersi nutriti dello stesso latte, perché la balia del piccolo principe Emanuele è la madre di Michele, il servo. Hanno la stessa età, vite opposte eppure parallele, perché si sono abituati a fare tutto insieme: uno da ricco capriccioso e arrogante, l’altro da povero che può solo obbedire. Insieme sono una forza della natura: sono Manù e Michè. Vivono avventure iniziatiche che qualunque ragazzino di oggi vorrebbe vivere: rivolte di piazza, streghe bruciate, corse in carrozza o a cavallo, un castello e boschi senza fine per giocare, incontri con lupi mannari. Forse anche con Barbablù, ché il principe padre di Emanuele forse è proprio Barbablù: Don Carlo. Nella sua testa solo la musica, le stelle e un grande segreto con cui tutti i personaggi dovranno fare i conti. Il principe che sarà è una grande avventura, il ritratto di una amicizia contraddittoria ma enorme. È la scoperta di cose difficili: essere figli ed essere genitori, il dolore per l’assenza, il mistero di tutto ciò che è incomprensibile. Ma al tempo stesso è la scoperta di cose preziose, che anche se non le capisci, ti fanno battere il cuore e ti tengono in vita: la musica, le stelle, il bosco, i lupi, anche l’amore. E l’invisibile.