Proprietà e atto
(esilio permanente)

 

Monologo per un uomo leggermente straniero

 

di WILL ENO
traduzione Chiara Maria Baire
revisione Elena Battista
con FRANCESCO MANDELLI
regia Leonardo Lidi
luci Stefano Valentini
foto di scena Luca Del Pia
illustrazione originale di Pietro Nicolaucich
produzione BAM Teatro, La Corte Ospitale

Testo inedito – prima rappresentazione in Italia

“Proprietà e atto è un monologo interpretato da un uomo che viene da qualche parte imprecisata e che è arrivato qui. Nei suoi esilaranti e strazianti tentativi di comprendere se stesso e il mondo che gli è rimasto, o di comprendere noi e il mondo in cui è arrivato, getta una luce decisamente necessaria sulla nostra esperienza collettiva. Il tempo di esecuzione, se l’attore non muore o pensa ad altro, è di circa un’ora.” Will Eno

Proprietà e atto (esilio permanente) di Will Eno è idealmente un terzo tempo, dopo Thom Pain e Lady Grey, di riflessione sull’esistenza e il valore del tempo nelle nostre vite.
Will Eno, celebre drammaturgo del teatro minimale americano, già finalista Pulitzer per la sezione Teatro con Thom Pain nel 2005, in Proprietà e atto con ironia e sarcasmo – senza dimenticare le digressioni poetiche a cui la sua scrittura ci ha abituato – concentra la sua riflessione sulla vita come stato di esilio permanente.
Il testo, attraverso un sinuoso scorrere di aneddoti e visioni particolari, parla del nostro essere “senza dimora” in questo mondo. Divaga sul significato e l’impronta che lasciano le parole nel vivere quotidiano, sul senso della memoria e sulla solitudine.
Sottolinea il regista della piece, Leonardo Lidi, che “la drammaturgia di Proprietà e atto consente un viaggio indagatore all’interno della figura e del termine “straniero”. Partendo dalla etimologia della parola, con lo stesso meccanismo grammaticale del protagonista, Will Eno permette una riflessione sullo stato d’animo di chi si definisce extra, ex, strano, ed estraneo, dipingendo un agente alieno piombato sul palcoscenico per ricordarci la nostra inadeguatezza”
Lo spettacolo ha debuttato in prima esecuzione ad Edimburgo nel 2014, Festival che acclamò al mondo il talento prodigioso di Will Eno.

“Audace, spettacolare, divertente. Poesia da palcoscenico di alto livello” The New Yorker
“Una riflessione sulla vita come stato di esilio permanente” The NY Times
“Uno straniero nella terra di Beckett” Theater Reviews
“Spirito malinconico, humor distorto, momenti lirici, testo per nulla facile, scritto riga per riga in maniera splendida e ingegnosa. L’impronta dell’idolo Samuel Beckett è pesante e riconoscibile nella scrittura dell’iconico Will Eno”
“Will Eno è il Samuel Beckett della generazione di Jon Steward”