LIBERATUTTI
“Io non accetto di perdere, non lo accetto proprio.
L’ho imparato dalla vita. Per me contano la grinta e l’aggressività, la determinazione e la concentrazione sui propri obiettivi. Io ho la missione di vincere”.
Quando eravamo bambini, noi e i nostri amici ricevevamo due tipi di educazione: quella della scuola e quella del gruppo.Quasi ogni giorno, dopo la scuola, giocavamo nel quartiere con ragazzi di tutte le età, spesso fino a quando faceva buio.
Avevamo tempo per esplorare, annoiarci ed escogitare sistemi per vincere la noia, per metterci nei guai e tirarcene fuori.Nel tempo presente, qualcosa è cambiato.
Lo sport organizzato ha acquisito sempre maggiore importanza a discapito del gioco libero e improvvisato.
Regole, spettacolarizzazione della competizione, sfide sempre più accanite e rigidamente regolate. È questo il presente che vogliamo? L’unico presente possibile?
Essere creativi e partecipare conta ancora qualcosa?
Essere creativi e partecipare conta ancora qualcosa?