CHI RESTA

 

 

Uno spettacolo di Matilde Vigna e Anna Zanetti
testo Matilde Vigna
regia Anna Zanetti
con Daniela Piperno, Matilde Vigna
video Federico Meneghini
progetto sonoro Alessio Foglia
musiche originali spallarossa
luci Umberto Camponeschi
dramaturg Greta Cappelletti
consulenza, scene e costumi Lucia Menegazzo
consulenza scientifica dott. Matteo Nobili
scene costruite nel Laboratorio di Scenotecnica di ERT
responsabile del Laboratorio e capo costruttore Gioacchino Gramolini
costruttore Sergio Puzzo
scenografa decoratrice Benedetta Monetti
direttore tecnico Massimo Gianaroli
capo elettricista Sergio Taddei
fonica Manuela Alabastro
sarta Elena Dal Pozzo
produzione Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale, La Corte Ospitale
con il contributo della Regione Emilia-Romagna
con il sostegno del MiC e di SIAE, nell’ambito del programma “Per Chi Crea”

 

Personaggi e interpreti
MADRE Daniela Piperno
FIGLIA Matilde Vigna

 

 

Durata: 60 minuti

Una madre partita per un viaggio interstellare, e una figlia che non sarà mai madre alle prese con quello che resta.

Cosa resta, quando nulla va come previsto?
Chi resta, dopo il viaggio più grande?
Una figlia che non sarà mai madre, alle prese con le macerie della vita di prima e con una presenza /assenza che ci parla dallo spazio infinito e dalle profondità dei ricordi. Matilde Vigna e Anna Zanetti ci accompagnano in questo viaggio cosmico, scientifico, narrativo e visivo, che vede in scena la stessa Vigna (premio Ubu e premio Duse) con Daniela Piperno.

Nota
Questo spettacolo non parla della morte, parla di noi dopo la morte.
Di chi resta, e di chi “va in cielo” come ci dicevano da piccoli, e compie quel viaggio misterioso e incomprensibile
per chi resta solo sulla terra.
Questo spettacolo parla di una solitudine generazionale:
Matilde ha 37 anni e non ha figli – per una menopausa anticipata, perché è omosessuale, perché non ha trovato
un compagno stabile, perché la tecnologia che glielo permetterebbe anche da sola costa troppo, perché aderisce
al movimento di estinzione volontaria…
Questa Figlia non è più figlia, ma nemmeno madre, né mai lo sarà.
Questo spettacolo parla delle responsabilità che sommergono, della grottesca burocrazia post-mortem, di un
dolore che divora tutto e che riporta all’infanzia.
La Madre però è sempre, ancora lì e ci accompagna in un fantastico viaggio interstellare, oltre la gravità
terrestre fino ai buchi neri: un viaggio cosmico, scientifico, narrativo e visivo.

Sinossi

Una figlia perde l’ultimo genitore, la madre, e rimane sola a doversi occupare di ricostruire una vita propria a partire dai cocci della vita di prima. I ricordi arrivano all’improvviso, inattesi, dolorosi, e si fanno concreti, perché la madre compare, come per magia, ad aiutare la figlia ad uscire da queste tenebre apparentemente senza fine. Perché i nostri morti sono sempre con noi, appena al di là del nostro sguardo. Il progetto registico di Matilde Vigna e Anna Zanetti sviluppa le immagini racchiuse nel testo attraverso un lavoro sulla relazione tra due attrici, nella cornice di un paesaggio interstellare fatto di video, luci e sonorizzazioni. Questo spettacolo parla delle responsabilità che sommergono, della grottesca burocrazia post-mortem, di un dolore che divora tutto e che riporta all’infanzia. La madre però è ancora lì e ci accompagna in un fantastico viaggio oltre la gravità terrestre fino ai buchi neri: un viaggio cosmico, scientifico, narrativo e visivo.

 

 

Matilde Vigna
Nel 2015 si diploma alla Scuola del Teatro Stabile di Torino sotto la direzione di Valter Malosti. Nel biennio 2015-2016 partecipa al corso di Alta Formazione di Emilia Romagna Teatro diretto da Antonio Latella. Santa Estasi, il progetto-maratona conclusivo del percorso, è vincitore del premio Ubu 2016 come miglior spettacolo e migliori attori under 35. In teatro ha collaborato con Valter Malosti (Arialda e Antonio e Cleopatra), Antonio Latella (Santa Estasi e Aminta), Leonardo Lidi (Spettri, Qualcuno che tace: il teatro di Natalia Ginzburg e La casa di Bernarda Alba), Michele Di Mauro (Causa di beatificazione), Liv Ferracchiati (La tragedia è finita, Platonov), Pier Lorenzo Pisano (Senet), Licia Lanera (76), Giulio Costa (Futuro Anteriore) e numerose compagnie indipendenti. Ha fatto parte del gruppo scelto dal Teatro Bellini di Napoli per il progetto Zona Rossa. Al cinema è diretta da Andrea di Stefano (L’ultima notte di Amore), Matteo Rovere (La legge secondo Lidia Poët), Stefano Usardi (Senza età, Due vite). È autrice del podcast Macondo edito da Treccani. Il 22 marzo 2022 al Teatro delle Moline di Bologna debutta alla regia mettendo in scena il suo testo inedito dal titolo Una riga nera al piano di sopra, di cui è anche interprete, prodotto da ERT / Teatro Nazionale. Vincitrice del Premio Ubu 2016 e 2019 (miglior attrice/performer under 35) e del Premio Eleonora Duse stagione 2020/21 (attrice emergente). Il suo testo “Una riga nera al piano di sopra” è candidata al Premio Ubu 2022 come miglior novità drammaturgica italiana.

 

Anna Zanetti
Si diploma in Teatrodanza presso la Civica Scuola di Teatro Paolo Grassi di Milano. Qui conosce Maria Consagra: a partire da questo incontro approfondisce l’interesse per la pedagogia del movimento. Si occupa di formazione teatrale ed educazione al movimento. Collabora come assistente alla regia con Stefania Tansini (Questione di vita o di morte e La grazia del terribile); Liv Ferracchiati (La tragedia è finita, Platonov, Uno spettacolo di fantascienza e Hedda. Gabler. Come una pistola carica) e Matilde Vigna (Una riga nera al piano di sopra).

 

Daniela Piperno
Tra i fondatori del Teatro dell’Elfo di Milano, con cui collabora per tre anni, dà vita insieme a Lucia Vasini e Pia Engleberth al trio comico “Sorelle Sister”. Lavora per dodici anni con Carlo Cecchi che la dirige, tra gli altri, in La locandiera,Finale di Partita, Misura per Misura e La dodicesima notte. Collabora in seguito con: Andree Ruth Schammah in Peter Pan, Alessandra Cutolo in Uno di Gabriele Frasca. È diretta da Alessandro Machia in Sogno d’Autunno di Jon Fosse. Per Face a Face, con la regia di Marcello Cotugno è in scena con Due vecchiette vanno al Nord, di Pierre Notte; ancora con Andrea De Rosa in Manfred di Byron, musiche di Robert Shumann e con Lucia Calamaro nello spettacolo L’origine del mondo.
Il regista Giuseppe Bertolucci la dirige in The good body / Il corpo giusto, di Eve Ensler. Nel 2021 per il festival Opera Barga mette in scena il monologo di Francesca Caminoli Messa in Requiem, con musiche di Orazio Sciortino e la regia di Nicholas Hunt. Nel 2022 è diretta da Emanuele Valenti nello spettacolo EX-plodano gli attori. Al Teatro affianca da sempre la carriera cinematografica dove viene diretta da Paolo Virzì (Siccità), Manetti Bross (Diabolik), Lillo e Greg (Gli Idoli delle donne), Stefano Sardo (Una relazione), Tommaso Paradiso (Sulle nuvole). Nel 2022 partecipa alla produzione internazionale del film Ferrari – in uscita nel 2023 – per la regia di Michael Mann, nel ruolo di Adalgisa madre di Enzo Ferrari.






RASSEGNA STAMPA

Walter Porcedda – Gli Stati GeneraliIn un tempo dilatato e fuori misura passano come in una moviola gli eventi più significativi di una vita insieme. Gli sbagli e le incomprensioni che intrecciano crudelmente la perdita ai sensi di colpa. […] Attimi di intermittente realtà, efficacemente descritti in “Chi resta”, surreale dialogo tra madre e figlia, fatto di realtà virtuale quanto pulsante di vita nello snodo reciproco, di parole ed azioni.[…]

Mario De Santis – Huffington PostIl duello affettivo è su due registri di recitazione, tra Piperno e Vigna, due diverse bravure, quasi un passaggio di testimone attoriale. […] Se la madre è la proiezione mentale di una figlia, Chi resta mette in scena una rivoluzione copernicana della coscienza della figlia che dopo un crescendo di schermaglie e una vera e propria resa dei conti, si ribalta grazie allo svuotamento degli armadi, un gesto così comune e profondo, un vero rito privato del lutto. […] Vigna qui dà una prova del suo talento, quasi cancella la recitazione, rendendola naturale e di impatto emotivo, creando una tensione intima […]

Andrea Pocosgnich – Teatro e criticaC'è un'aura delicata, un calore familiare in questo nuovo spettacolo ideato e diretto da Matilde Vigna e Anna Zanetti. […] Nel buon teatro il realismo è sempre magico, ecco allora che in questo cerchio bianco il tempo diventa rarefatto ed è più un tempo dei sentimenti che una costante.

Valentina Balestrazzi - KLP[…] nello spettacolo emerge bene la realtà di una figlia appartenente alla generazione dei millennial. Ad esempio i dubbi sulla stessa maternità, rinviata ad un’età più avanzata rispetto alle consuetudini del passato, e poi complicata dall’orientamento sessuale, e considerata eticamente discutibile a causa della crisi del pianeta, e resa infine impossibile dai sintomi di una menopausa anticipata, un fattore che rende diverso questo tipo di lutto di figlia […] da altri di epoche precedenti.

Petra Cosentino Spadoni - Altrevelocità Ma la solitudine di cui parla Vigna non rimane intimistica e confinata al personale dolore della perdita, inserendosi sullo sfondo più ampio e viscoso di una generazione di giovani adulti segnata dall’incertezza e dall’instabilità […]

Francesca Saturnino- Doppiozero Vigna costruisce una genealogia di donne che si parlano da un’epoca all’altra, affidandosi e tramandando storie sommerse, racconti che sanno di casa, terra natale, che ti mettono di fronte al fatto compiuto, a quella sensazione perenne che ti assale e non ti dà tregua di essere eterni precari, eterni “giovani” in attesa del proprio momento, impegnati sempre a dover dimostrare qualcosa, in un presente che appartiene ancora a chi ci ha preceduto e non lascerà neanche una briciola a chi viene dopo.

Laura Bevione - Dramma.itLa drammaturgia, pur conservando una serrata e disinvolta fluidità e dosando con saggia acutezza riso e malinconia, esplora con implacabile bisturi quell’atavico rapporto, sottolineandone le trasformazioni dettate dalle peculiarità della società contemporanea che, proclamando la sicura autonomia e autosufficienza delle figlie, ne soffoca e colpevolizza dubbi e fragilità, condannandole così a un persistente sentimento di inadeguatezza.

Valentina Balestrazzi - KLP[…] nello spettacolo emerge bene la realtà di una figlia appartenente alla generazione dei millennial. Ad esempio i dubbi sulla stessa maternità, rinviata ad un’età più avanzata rispetto alle consuetudini del passato, e poi complicata dall’orientamento sessuale, e considerata eticamente discutibile a causa della crisi del pianeta, e resa infine impossibile dai sintomi di una menopausa anticipata, un fattore che rende diverso questo tipo di lutto di figlia […] da altri di epoche precedenti.



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