R. OSA

10 ESERCIZI PER NUOVI VIRTUOSISMI

 

di Silvia Gribaudi

Finalista Premio UBU 2017 – Miglior spettacolo di danza 2017
Finalista Premio Rete Critica 2017
in scena Claudia Marsicano – Premio UBU 2017 Migliore attrice/performer Under 35

autrice, coreografia e regia Silvia Gribaudi
attrice Claudia Marsicano
disegno luci Leonardo Benetollo
consulenza artistica Antonio Rinaldi, Francesca Albanese, Giulia Galvan, Matteo Maffesanti
produzione Associazione Culturale Zebra, La Corte Ospitale, Silvia Gribaudi Performing Arts
coproduzione Santarcangelo Festival
con il supporto di Qui e Ora Residenza Teatrale – Milano
in collaborazione con Armunia Centro di residenze artistiche – Castiglioncello / Festival Inequilibrio, AMAT – Ass.Marchigiana attività teatrali, Teatro delle Moire / Lachesi LAB – Milano, CSC Centro per la scena con- temporanea –Bassano del Grappa

 

R.OSA è una performance che si inserisce nel filone poetico di Silvia Gribaudi, coreografa che con ironia dissacrante porta in scena l’espressione del corpo, della donna e del ruolo sociale che esso occupa con un linguaggio “informale” nella relazionale con il pubblico.

R.OSA si ispira alle immagini di Botero, al mondo anni 80 di Jane Fonda, al concetto di successo e prestazione.

R.OSA è uno spettacolo in cui la performer è una “one woman show” che sposta lo sguardo dello spettatore all’interno di una drammaturgia composta di 10 esercizi di virtuosismo.

R.OSA è un‘esperienza in cui lo spettatore è chiamato ad essere protagonista volontario o involontario dell’ azione artistica in scena.

R.OSA fa pensare a come guardiamo e a cosa ci aspettiamo dagli altri sulla base dei nostri giudizi. Lo spettacolo mette al centro una sfida, quella di superare continuamente il proprio limite.

R.OSA è in atto una rivoluzione del corpo, che si ribella alla gravità e mostra la sua lievità.







RASSEGNA STAMPA

Gabriele Rizza, IL MANIFESTOClaudia Marsicano in R.OSA di Silvia Gribaudi afferra tutta la leggerezza, la libertà e la dirompente voglia di scommettere sulla propria, ingombrante fisicità con una performance di vertiginosa bravura.

Vincenzo Sardelli, KLP "Con la Gribaudi in cabina di regia, la Marsicano sprigiona la propria giunonica esplosiva forza poietica. [...] Coinvolge il pubblico in una sagace performance mozzafiato, capace di divertire e interrogare. [...] Non occorrono troppe parole. Che poi è lo stile di Silvia Gribaudi. Che riduce in brandelli la prosa, abbatte gli steccati della danza, raccoglie i cocci della cultura borghese. Fa tutto un fascio dei costumi di scena e ne accende un falò, alla cui luce rischiara il nostro essere frantumato dal consumismo e dalle apparenze vuote, per ricomporlo poi amorevolmente.