AVERE UNA BRUTTA NATURA.

Un varietà tutto storto 

 

 

 

un progetto di Gioia Salvatori Fabiana Iacozzilli

 

di e con Gioia Salvatori
e con musicisti in via di definizione
musiche originali Simone Alessandrini
scene Rosita Vallefuoco
messa in scena Fabiana Iacozzilli
produzione Cranpi, La Corte Ospitale
con il contributo di MiC – Ministero della Cultura, Regione Emilia-Romagna
con il sostegno di Teatro Biblioteca Quarticciolo

PRIMA NAZIONALE: SEMPRE PIÙ FUORI FESTIVAL 2025

 

 

Sullo spettacolo

Avere una brutta natura, lo dice il titolo è una infastidita assunzione di responsabilità, uno spettacolo per grandi nervosi, il tentativo attraverso il linguaggio comico di raccontare un presente che da una parte ci angoscia e dall’altra parte proveremo a far esplodere col teatro. La forma è quella del varietà che prova a reinventarsi mescolando i linguaggi più diversi, dalla stand up, alla canzone e al linguaggio poetico.

Perché il gioco finale, in fondo, mostri la fragilità dell’essere umano che non ha saputo inventare niente di meglio che se stesso e l’imperfettissimo mondo che ci circonda. Lo spettacolo mescola alto e basso, colto e popolare, filosofia e panni da lavare e come ogni critica che si rispetti dopo la destrutturazione prova a ricomporre il mondo con un po’ di poesia che non è speranza ma un portarsi altrove, almeno in un po’ di bellezza. Il tutto è accompagnato dalla musica originale dal vivo, linguaggio migliore delle parole perché veicola le emozioni senza spiegarle e perché da soli è un fatto ma insieme è una festa.

 

SUL LIBRO 

“Avere una brutta natura” è un epistolario tutto sbagliato con un Carlo qualunque, un interlocutore, «amato e fin troppo esperito», che è una sorta di incidente della vita, ma d’altra parte ognuno di noi ha uno sbaglio su cui si impunta anche solo per tigna. Non è certo però una lagnetta amorosa questa, piuttosto un racconto a voce alta sull’essere libere di essere altro: non performanti, meschine, schife, adatte o disattente, e poi, soprattutto, sceme. In una città dai nomi di fantasia, la protagonista passa in rassegna tutti i suoi fastidi e i suoi tic, compra un terapeuta al distributore automatico di terapeuti, si addormenta al supermercato, parla con delle giraffe e sputa alla gente che passa, insieme ai suoi amici mendicanti. Tutto, mentre paga un’esosissima cartella esattoriale di multe prese per stare appresso al fantasmatico Carlo, di cui però lei nemmeno ricorda se abbia o meno i baffi. Un po’ squinternata, sicuramente assediata dalla mancanza di soldi, la nostra non eroina vive la sua vita come vuole lei: male, ma con una certa poesia. Vi pare poco? Gioia Salvatori, in arte Cuoro, arriva in libreria con il suo primo romanzo dalla lingua materiale e duttile, un’ironia mai prevedibile e spesso tragica, come lo è questa esistenza in cui ci arrabbattiamo tutti, irriducibilmente umani.

 

 

GIOIA SALVATORI

Gioia Salvatori. attrice e autrice nata a Roma. Lavora come attrice tra gli altri con Elio Germano, Lucia Calamaro, Compagnia Capotrave/ Kilowatt, Gigi Dall’Aglio, Michela Lucenti/Balletto civile. Lavora come drammaturga per il teatro e scrive per la radio. Scrive e conduce insieme a I. Talarico, D. Parisi, C. Raimo il programma “Le ripetizioni” in onda da novembre 2021 su Radiorai3. I suoi monologhi comici sono stati ospiti del programma tv Propaganda Live e nell’ultimo anno ha partecipato al format comico teatrale di Serena Dandini “Vieni avanti Cretina!”. Dal 2012 ha aperto un blog Cuoro contenitore di satira di costume che dialoga col web e con i linguaggi dei nuovi media e che è anche uno spettacolo teatrale che si declina diversamente di volta in volta a seconda dei temi affrontati.