Timshel
Nessuna risposta oltre la tua

 

drammaturgia e regia Massimiliano Burini e Matteo Fiorucci
con Adele Cammarata e Verdiana Costanzo
suono Gianfranco De Franco
scenografia Francesco Fassone
video Matteo Svolacchia
direzione tecnica Guido Pastorino
produzione La Corte Ospitale
Progetto vincitore del bando Antenne – La Corte Ospitale

È presente un nudo integrale

 

Quando si cammina nel bosco in una notte buia e si vede in lontananza una piccola luce, allora non si sente la stanchezza né l’oscurità né i rami taglienti che percuotono la faccia. Per vedere la luce, ci vuole la notte. Per affermare la speranza, bisogna scorgere la fatica del destino umano.”

Jerzy Grotowski

 

Siamo in un futuro dove il mondo come lo conosciamo non esiste più e l’uomo, ormai sulla soglia del baratro, ha affidato ad una intelligenza artificiale il ruolo di tentare un nuovo inizio.

Il suo nome è E.V.A (Entità Virtuale Analitica) e nei suoi algoritmi è custodita la possibilità umana di tornare a popolare la terra, dopo la sua fine.

Ci troviamo in una camera generativa e un nuovo prototipo di essere umano viene creato e testato dall’entità digitale. L’essere che sta per nascere dovrà apprendere tutto ciò che c’è da sapere, per tentare di ripristinare la vita umana.

Cosa è necessario conoscere di ciò che siamo?

Può una macchina crescere ed educare un essere umano?

L’Entità Virtuale è sottratta al peso del corpo, della vista, dell’emotività. Voce e immagine sono dissociate per restituire una presenza pervasiva, ma distante. Quello dell’Entità è un linguaggio altro, il linguaggio di un essere pensante, ma inumano.

Così E.V.A. si relaziona al nuovo prototipo che nasce sulla scena e la abita. Il prototipo agisce e reagisce agli stimoli dell’Entità Virtuale e degli spettatori presenti in sala, anch’essi personaggi presenti del futuro che immaginiamo.

Lo spettacolo si svilupperà ogni sera in modo diverso, attraverso stimoli, reazioni, impressioni ed emozioni che verranno scaturite nel prototipo da ciò che il mondo esterno porterà con sé nella camera generativa.

Timshel – “Tu puoi”, preso in prestito da La Valle dell’Eden di John Steinbeck, è il nostro assunto di partenza.

Timshel è la parola che racchiude tutto il senso del nostro tentare, fallire e ancora tentare, rivolta ad un tu che non escluderà mai nessuno.

Massimiliano Burini, Matteo Fiorucci

 
















19/05/2021
Timshel
Burini-Fiorucci
Teatro Herberia
Rubiera
27/08/2021
Timshel
Burini-Fiorucci
Sala Da Ponte
Bassano