Come nei giorni migliori

 

di Diego Pleuteri
regia Leonardo Lidi
con Alessandro Bandini, Alfonso De Vreese
scene e luci Nicolas Bovey
costumi Aurora Damanti
suono Claudio Tortorici
assistente regia Alba Maria Porto
produzione Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale

 

Dopo il fortunato debutto in prima assoluta del 2023, questo spettacolo torna in scena per raccontarci l’amore tra A e B. Poco importa chi sono veramente questi due amanti, ciò che conta sono le loro anime, travolte da questo sentimento inesplorabile. Piccoli oggetti, gesti quotidiani, gli scontri, gli avvicinamenti, il segreto inesprimibile di tutto ciò che costituisce la vita di una coppia, nelle sue gioie e nei suoi dolori, dall’inizio alla fine.
«Il teatro non può avere paura – dichiara il regista Leonardo Lidi. La creatività, e quindi la scrittura, non cresce se il terreno è arido. Necessita di coraggio, visione e fiducia – ecco una regola che mi sono imposto in questo cammino: avere fiducia nell’altro e nel suo potenziale, anche e soprattutto se ancora inespresso. A proposito di possibilità: le occasioni che mi sono state date negli anni, in barba alla mia carta d’identità, sono state – ancora prima che possibilità – momenti formativi. Il mio percorso mi ha educato al coraggio ma soprattutto al «Perché no?». Ha spostato la mia lancetta verso il «Proviamo». «Proviamo» è anche l’ultima battuta del testo scritto da Diego Pleuteri. Proviamo, allora, a raccontare una storia. Il titolo Come nei giorni migliori l’abbiamo scelto quando il testo non esisteva ancora, forse oggi si chiamerebbe Jessica e Billy o Billy e Jessica, non lo sapremo mai. Un nuovo copione, una storia d’amore, un Romeo e Giulietta senza balcone. Due ragazzi qualunque, un A e un B di novecentesca memoria, si incontrano e faticano a separarsi. Due ragazzi, in Italia, oggi, invece di sottolineare le forze individuali si lasciano andare al concetto di insieme. Ma è ancora possibile concepire l’idea di amore e di famiglia come quaranta, trenta, dieci o due anni fa? Si scontrano su questo, giocano a paddle con il cuore, rimbalzano e si perdono, confondono i sentimenti, si lasciano e si ritrovano, si mischiano, si tradiscono e si chiedono: è ancora possibile essere una coppia? La fiducia genera fiducia. Basta provare.»

 

Dichiara l’autore Diego Pleuteri: «Che cosa significa amare? Di cosa si compone un amore? Davanti a un mistero a cui le parole non possono che soccombere o correre il rischio di riempirsi di retorica, Come nei giorni migliori parte per una ricerca senza porsi nessun obiettivo, nessuna risposta, se non quella dell’indagine, se non quella di poter sondare, cercando di avvicinarsi, anche solo per un secondo, a quel mistero. Per farlo nascere, non per raccontarlo. Nelle sue gioie e nei suoi dolori.
Cos’è l’amore? è una domanda che deve rimanere senza risposta perché ogni risposta è mancante, perché potremmo correre il rischio di credere di trovarci di fronte a un vuoto, piuttosto che a un’immensità. Bisogna rimanere sul filo, sulla soglia, sul bordo della vita.
Come nei giorni migliori segue il percorso di una coppia qualsiasi, che sia poi un amore fra due uomini non vuole avere nessuna rilevanza: non cambia il nucleo, cambia forse l’intorno, non è politico, è umano.»

 

LEONARDO LIDI

Leonardo Lidi (1988), si diploma alla Scuola del Teatro Stabile di Torino nel 2012. Nel suo percorso alterna recitazione e regia teatrale. In questi primi dieci anni di lavoro registico spicca per capacità e produttività, vincendo a 32 anni il Premio della critica teatrale italiana. Da settembre del 2021 è coordinatore didattico della scuola del Teatro Stabile di Torino e dal 2022 direttore artistico del Festival di San Ginesio. Tra gli spettacoli da lui diretti ricordiamo Spettri di Ibsen (Biennale Venezia 2018), Lo zoo di vetro di Williams, La casa di Bernarda Alba di Lorca, La città morta di D’Annunzio, La signorina Giulia di Strindberg (Festival dei Due Mondi 2021) e Il misantropo di Molière. Inoltre lavora su testi di drammaturgia contemporanea e nell’opera lirica. Nel 2022 insieme al Teatro Stabile dell’Umbria inizia la trilogia su Anton Čechov. Prima tappa del progetto triennale è Il gabbiano. Nello stesso anno è candidato finalista al Premio Ubu per la miglior regia con La signorina Giulia. Nel 2023 dirige Zio Vanja, seconda tappa del Progetto Čechov, spettacolo con cui è candidato finalista per la miglior regia agli Ubu 2023. L’ultimo capitolo della trilogia è Il giardino dei ciliegi (2024) che ha debuttato al 67° Festival di Spoleto.

 

DIEGO PLEUTERI

Frequenta il corso Autore Teatrale della Civica Scuola di Teatro Paolo Grassi. Durante il suo percorso formativo incontra, fra gli altri, anche Daria Deflorian, Martin Crimp e Rafael Spregelburd. Madri, scritto nel 2019, riceve nel 2020 la menzione speciale al premio InediTo e nel 2022 entra nella selezione del comitato italiano di Eurodram. Si diploma nel 2024 come attore presso la Scuola per Attori del Teatro Stabile di Torino, diretta da Valerio Binasco e Leonardo Lidi. Nel 2021 è assistente alla drammaturgia per Misantropo di Leonardo Lidi. È qui che nasce la collaborazione con Leonardo Lidi col quale lavora nel 2022 come assistente alla drammaturgia per Misantropo e per cui scrive nel 2023 Come nei giorni migliori, entrambe produzioni del Teatro Stabile di Torino.

 



17/02/2026 ore 20:30
Teatro Herberia















17/02/2026
Come nei giorni migliori
Pleuteri/Lidi
Teatro Herberia
Rubiera